La squadra Under 17 della Hippo Basket Salerno si è aggiudicata il derby cittadino con la Scuola Basket Salerno. 56-43 il punteggio finale dello scontro tra le prime della classe del girone F, che ha visto prevalere i granatini. Cantillo e compagni arrivano così imbattuti alla fine del girone d’andata, avendo vinto tutte e sette le gare disputate (con 494 punti fatti e 245 subiti). In concomitanza con le festività natalizie, il campionato di categoria si ferma e ne abbiamo approfittato per tracciare un primo bilancio stagionale col Responsabile del Settore Giovanile (nonché Direttore Tecnico), Aldo Russo, che è anche il capo allenatore del team U17.
– Percorso netto al giro di boa, sette vittorie in sette partite. Sei contento del rendimento offerto dalla tua squadra?
«Direi che la crescita di questi ragazzi in termini di consapevolezza e di tenuta della gara sia il dato più evidente. E questo è uno dei punti programmatici che avevamo prefissato per questa stagione».
– In prospettiva, c’è la sensazione che la squadra abbia espresso solo in parte il suo potenziale e che ci siano ancora ampi margini di miglioramento…
«Tanti. Ad iniziare dalla fiducia al tiro, le scelte decise e il lavoro sull’1c1. Stiamo esplorando le diverse situazioni, recuperando ed equilibrando quel mix di energia e di comprensione del gioco che vorremmo ci facesse fare un ulteriore salto di qualità per misurarci con le squadre di “rango”. Sappiamo che in quella dimensione poi sarà ancora più tosta».
– Si può dire che è cambiato qualcosa nella testa dei tuoi ragazzi da quel filotto di vittorie ottenuto nella seconda metà della scorsa stagione? E’ scattata la classica “scintilla”?
«I gruppi under 16-17 vivono una fase di transizione, abbinata alla loro crescita biologica ed emotiva. Salire di livello deve essere un desiderio comune. In questo il grande lavoro condiviso con lo staff, il programma fisico col prof Apicelli, e un marcato focus sul lavoro individuale ci stanno aiutando molto. L’esempio è la crescita fisica di un ragazzo, che cambia equilibri e al contempo, cambiando questi, deve fronteggiare le nuove richieste tattiche che il gioco ti impone. L’attacco alla zona, la gestione dei contatti o il non poter essere solo un giocatore al ferro per l’1c1: il palleggio, arresto e tiro, per esempio, è un qualcosa su cui stiamo spingendo molto ma che ancora non è espresso come vorrei».
– Imbattuta a fine girone d’andata l’Under 17, sei vittorie in altrettante gare per l’Under 15, due su due per l’Under 13. In attesa dell’esordio della squadra femminile, il bilancio sembra estremamente positivo. Il lavoro svolto nel tempo, seguendo una direzione tecnica precisa, sta producendo i suoi frutti…
«E’ pazienza, è semina. Sapendo che ci stiamo confrontando con il livello provinciale e che, a piccoli passi, vogliamo arrivare a competere nel livello regionale più alto. La base è fondamentale, il lavoro fantastico del Minibasket (che ha dato una sterzata importante al nostro movimento), la comunione di vedute e soprattutto il senso pratico. Ed una casa, per cui non smetteremo di ringraziare la società e il presidente Frascino, che ci permette di fare, con lo staff che si impegna tutti i giorni. Vogliamo migliorare i nostri atleti, ci crediamo, vogliamo che il tutto abbia un forte senso pratico che faccia sentire e toccare con mano i miglioramenti».
– E’ partita anche l’avventura nel campionato Libertas, che pure vi sta dando soddisfazioni…
«Anche qui è una scelta sulla quale abbiamo come club, condiviso. Abbiamo voluto dare un’opportunità reale a quegli atleti che qui possono ritagliarsi un ruolo da protagonista, con minuti in campo. E allo stesso tempo dare spazio ai tanti ragazzi che stanno avvicinandosi a noi anche in età più avanzata, partendo da un livello amatoriale. Senza dimenticare che è una sfida anche per i giovani allenatori di testarsi da capo. Ci prendiamo cura di tutti».
– Il tuo augurio per Natale per i tifosi della Hippo?
«Di ritrovare quella normalità tanto agognata che finalmente quest’anno sportivo ci sta dando, di continuare a sostenerci già come fanno affidandoci i loro figli, nipoti. E di stare pronti. Abbiamo grandi idee di crescita e questo è solo l’anno zero».